Cosa sono i bias comportamentali e perché sono importanti?

La finanza comportamentale ci dice che quando si tratta di prendere decisioni, siamo molto meno razionali di quanto pensiamo.

Ci sono una serie di pregiudizi cognitivi ed emotivi che influenzano il nostro comportamento, il che può portare a risultati tutt'altro che ideali, soprattutto quando si tratta di investire.






Bias cognitivi





Bias emozionali

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Bias cognitivi

I bias cognitivi sono modelli di pensiero che si instaurano quando si elaborano e si interpretano le informazioni. Possiamo considerarli alla stregua di regole empiriche o scorciatoie mentali che aiutano a decifrare la realtà e prendere decisioni rapidamente.

AFFRONTARE I BIAS COGNITIVI

Essere informati sui bias cognitivi e conoscerli può aiutare gli investitori a riconoscerli e a superarli, acquisendo nuove abitudini e cambiando i propri modelli mentali.

COSA DICONO GLI ESPERTI DI FINANZA COMPORTAMENTALE

“Errare è umano. Essere consapevoli degli errori più comuni aiuta a prendere decisioni migliori.”

- Richard H. Thaler

Richard H. Thaler

Premio Nobel e titolare della cattedra Charles R. Walgreen
in Scienze economiche e comportamentali
LEGGI LA BIO

Richard H. Thaler

Richard H. Thaler è stato insignito del premio Nobel per l'economia nel 2017 per i suoi contributi all'economia comportamentale. Thaler studia l'economia e la finanza comportamentale, nonché la psicologia del processo decisionale che si trova nel divario tra economia e psicologia. Indaga le implicazioni dell'allentamento del presupposto economico standard secondo cui tutti nell'economia sono razionali ed egoisti, considerando invece la possibilità che alcuni degli agenti nell'economia siano talvolta umani. Thaler è l'ex direttore di facoltà del Center for Decision Research (CDR) presso la Booth School of Business dell'Università di Chicago, un membro del Governoring Board del CDR e co-direttore (insieme a Robert Shiller) del Behavioral Economics Project presso il National Bureau of Economic Research.

La spinta gentile

Il libro di Richard Thaler Nudge. La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità,  scritto insieme a Cass Sunstein, esamina come piccoli segnali, o spinte, possono avere un impatto importante sulle nostre scelte e sui nostri comportamenti. Il libro ha avuto un ruolo importante nel rendere popolare il campo della finanza comportamentale aprendo la strada ad altri importanti pensatori e alle loro idee.
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BIAS COGNITIVI

01 Inquadramento

Di cosa si tratta?

Il bias di inquadramento è quel modello mentale che potrebbe condurci a prendere decisioni in base al modo in cui le informazioni sono presentate, o inquadrate, anziché alla luce dei fatti stessi. Il linguaggio utilizzato, l'ordine di presentazione delle possibili alternative e l'approccio mentale alla risoluzione di un problema sono tutti aspetti dell'inquadramento. Gli stessi fatti presentati in modi diversi – positivi o negativi – possono indurci a prendere decisioni differenti.

Quali sono gli effetti sugli investitori?

Se ci pensiamo, possiamo tutti facilmente riconoscere che la maggior parte delle scelte viene presentata in un modo specifico e se posti di fronte a due possibili alternative uguali ma presentate diversamente – una in termini di possibili guadagni, l'altra in termini di possibili perdite – siamo inclini a scegliere quella associata ai guadagni, anche se entrambe producono lo stesso risultato finale.

02 Disponibilità

Di cosa si tratta?

Questo bias potrebbe condurci a stimare la probabilità di un determinato esito sulla base della facilità con cui lo richiamiamo alla mente. Gli esiti ricordati con maggior facilità o più recenti sono spesso percepiti come più probabili di quelli più difficili da ricordare o da comprendere. Ciò suscita spesso una reazione eccessiva degli investitori alle condizioni di mercato presenti, che siano positive o negative.

Quali sono gli effetti sugli investitori?

Gli investitori potrebbero scegliere un investimento o una classe di attivo sulla base di qualcosa che hanno visto o sentito di recente, anziché di un’analisi approfondita. Potrebbero, ad esempio, sopravvalutare un particolare titolo solo perché oggetto di una continua copertura mediatica.

03 Contabilità mentale

Di cosa si tratta?

Si parla di contabilità mentale per riferirsi a quel bias che potrebbe condurre a investire in diverse "categorie" sulla base di classificazioni arbitrarie, quali ad esempio la fonte da cui abbiamo ottenuto le risorse economiche che investiamo (stipendio o gratifica o eredità, ecc.) o l'uso a cui sono destinate (risparmio, svago, ecc.) e a prendere decisioni molto diverse a seconda della "categoria" a cui l'abbiamo assegnata. Dimenticheremmo così che in realtà il denaro è per sua natura un bene fungibile e che le decisioni finanziarie andrebbero adottate sulla base di questo dato oggettivo.

Quali sono gli effetti sugli investitori?

Gli investitori potrebbero investire i propri capitali assegnandoli a specifiche categorie senza tener conto delle correlazioni tra di esse, ottenendo di conseguenza un portafoglio scarsamente diversificato. Gli investitori potrebbero, ad esempio, ripartire i loro attivi tra portafogli sicuri e portafogli più rischiosi nella convinzione di poter impedire che i rendimenti negativi degli investimenti speculativi incidano sul loro portafoglio complessivo.

04 Ancoraggio

Di cosa si tratta?

L'ancoraggio è la tendenza a fare un affidamento eccessivo sulle prime informazioni che si ottengono, con ricadute potenzialmente significative sulle decisioni prese. Una volta assimilate queste prime informazioni, il nostro cervello tende a restarvi ancorato.

Quali sono gli effetti sugli investitori?

Gli investitori potrebbero attenersi eccessivamente alle stime originarie quando diventano disponibili nuove informazioni. Supponiamo, a titolo di esempio, che un investitore abbia stimato che una determinata azienda registrerà un utile per azione di 2 Euro l'anno successivo; l'azienda nel corso dell'anno viene a trovarsi in difficoltà ma l'investitore potrebbe non modificare la propria stima iniziale alla luce delle sopravvenute difficoltà.

05 Conferma

Di cosa si tratta?

È la tendenza a ricercare e a notare le informazioni che confermano le nostre convinzioni, ignorando gli aspetti che le mettono in dubbio o contraddicono. Ciò si deve al meccanismo della dissonanza cognitiva, ossia evitare il disagio mentale che si prova quando nuove informazioni entrano in conflitto con le nostre idee o percezioni.

Quali sono gli effetti sugli investitori?

Nel mondo degli investimenti il bias della conferma si manifesta ripetutamente. Gli investitori tendono infatti a ignorare le informazioni negative su determinati attivi, trascurando i segnali di avvertimento che potrebbero aiutarli a prevenire le perdite. Questo bias potrebbe inoltre indurre gli investitori a ignorare le informazioni che corroborano punti di vista differenti e perdere occasioni di cogliere opportunità interessanti.

Bias emozionali

Come suggerisce l'aggettivo stesso, i bias emotivi scaturiscono da fattori che attengono alla sfera emotiva, come gli impulsi e l'intuito, che comportano distorsioni nel processo cognitivo e decisionale.

AFFRONTARE I BIAS EMOZIONALI

A differenza dei bias cognitivi che sono "scorciatoie" mentali per aggirare il ragionamento, i bias emozionali sono dettati da paure e/o desideri.

Pertanto, impegnarsi attivamente per tenere sotto controllo le emozioni quando si investe può condurre a risultati migliori.

COSA DICONO GLI ESPERTI DI FINANZA COMPORTAMENTALE

“L'unica differenza nel cercare di capire cosa pensano gli altri rispetto a ciò che noi stessi pensiamo è che riguardo a ciò che pensano gli altri siamo consapevoli di provare a indovinare. La nostra convinzione di accesso privilegiato ai meccanismi della nostra mente – alle cause e ai processi che guidano i nostri pensieri e comportamenti – in realtà è solo un'illusione”

- Nicholas Epley

Nicholas Epley

Titolare della cattedra John Templeton Keller in Scienze comportamentali e Direttore di facoltà, Center for Decision Research, Booth School of Business dell’Università di Chicago. LEGGI LA BIO

Nicholas Epley

Nicholas Epley conduce ricerche sullo studio sperimentale della cognizione sociale, della presa di prospettiva e del giudizio umano intuitivo. La sua ricerca appare in più di due dozzine di riviste, tra cui il Journal of Personality and Social Psychology, Psychological Science e Psychological Review. La sua ricerca è stata presentata dal Wall Street Journal, la CNN e molti altri, è stata finanziata dalla National Science Foundation e ha vinto il Distinguished Scientific Award 2011 per i contributi alla carriera dall'American Psychological Association. Nel 2018 è co-destinatario del prestigioso Career Trajectory Award dalla Society for Experimental Social Psychology (SESP). Epley ha conseguito una laurea in psicologia e filosofia nel 1996 presso il Saint Olaf College. Nel 2001 si è laureato in psicologia alla Cornell University.

Mindwise

Il libro di Nick Epley Mindwise: Why We Misunderstand What Others Think, Believe, Feel, and  Want , esplora ciò che gli scienziati hanno imparato sulla nostra capacità di comprendere il puzzle più complicato del pianeta - le altre persone - e gli errori sorprendenti che facciamo di solito.
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Bias emozionali

01 Avversione alle perdite

Di cosa si tratta?

Di solito avvertiamo più profondamente il dispiacere per una perdita rispetto alla gioia per un guadagno equivalente. La ricerca ha scoperto che per alcuni investitori il "guadagno" prospettato deve essere doppio rispetto alla "perdita" affinché siano indifferenti all'assunzione del rischio.

Quali sono gli effetti sugli investitori?

L'avversione alle perdite induce a rimanere investiti negli attivi che registrano performance negative per evitare il dispiacere di subire una perdita, il che non fa altro che aggravare ulteriormente le perdite. Analogamente, alcuni investitori tendono a vendere prematuramente i titoli vincenti, perdendo l'opportunità di realizzare ulteriori guadagni.

L'avversione alle perdite rispecchia la tendenza degli esseri umani ad avvertire il dispiacere per una perdita con intensità doppia rispetto al piacere per un guadagno.

Immaginate di essere invitati a scommettere 100 Euro a testa o croce. Se uscirà testa vincerete 100 Euro, se invece uscirà croce perdere 100 Euro. Giochereste? Se siete come la maggior parte delle persone rifiuterete, perché la probabilità della vincita e quella della perdita sono identiche. Secondo gli economisti comportamentali Daniel Kahneman e Amos Tversky, la vincita o il guadagno che indurrebbe le persone a partecipare a un gioco del genere è pari a 200 Euro, ovvero al doppio della possibile perdita.1

Il dispiacere per le perdite viene percepito con intensità doppia rispetto al piacere per i guadagni

1 Kahneman, D. & Tversky, A. (1971). “Belief in the Law of Small Numbers.” Psychological Bulletin. 76 (2): 105-110.

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02 Status Quo

Di cosa si tratta?

E' il bias emozionale che induce a lasciare tutto inalterato anziché apportare gli opportuni aggiustamenti al mutare delle circostanze. Gli esseri umani preferiscono generalmente lasciare le cose come stanno e questo bias potrebbe agire da freno, impedendo agli investitori di ricercare nuove opportunità quando un cambiamento potrebbe essere vantaggioso.

Quali sono gli effetti sugli investitori?

Gli investitori non disposti a cambiare o ad adattarsi a nuove informazioni potrebbero ritrovarsi con portafogli inadeguati alla loro situazione, magari mantenendo un vecchio investimento non più idoneo al mutato contesto di mercato. Potrebbero, ad esempio, mantenere invariata l'asset allocation del loro portafoglio previdenziale al mutare del loro orizzonte temporale e dei cicli di mercato.

03 Possesso

Di cosa si tratta?

L'effetto possesso induce ad attribuire un valore eccessivo a ciò che già si possiede per il semplice fatto di possederlo. Se il bias del possesso non esistesse, il prezzo di acquisto che le persone sarebbero disposte a pagare sarebbe uguale al prezzo di vendita che sarebbero disposte a incassare, il che si verifica raramente.

Quali sono gli effetti sugli investitori?

Gli investitori potrebbero mantenere attivi in perdita o non più adatti alle loro esigenze, invece di venderli, in ragione del valore eccessivo attribuito loro. Questo bias potrebbe inoltre indurre gli investitori a rinunciare ad altre opportunità, magari migliori.

04 Avversione al rimpianto

Di cosa si tratta?

Desideriamo evitare il dispiacere del rimpianto che deriva da una decisione d'investimento sbagliata, che si tratti della perdita causata da un titolo che perde terreno o del mancato guadagno su un titolo non posseduto che registra un rialzo. Questo bias può talvolta dar luogo a comportamenti gregari: gli investitori potrebbero investire in un mercato già sopravvalutato e volatile, contribuendo alla formazione di bolle, nella convinzione che restando fuori perderebbero una valida opportunità.

Quali sono gli effetti sugli investitori?

Un investitore che cerchi di evitare il dispiacere del rimpianto associato a una cattiva decisione potrebbe detenere una posizione troppo a lungo. L'avversione al rimpianto potrebbe condurre anche a un eccesso di prudenza, specialmente se si vuole evitare il ripetersi di perdite passate causate, ad esempio, da attivi rischiosi. Ciò potrebbe comportare una sottoperformance a lungo termine o il mancato raggiungimento dei propri obiettivi finanziari.

05Eccesso di fiducia

Di cosa si tratta?

Questo bias consiste nella sopravvalutazione delle proprie capacità, nel credere di essere più intelligenti o informati di quanto in effetti non si sia. Il bias di eccesso di fiducia potrebbe condurre all'errore di sopravvalutare le informazioni di cui si dispone sulla base della loro quantità e non della loro qualità, e a sentirsi più fiduciosi quando si dispone di un notevole volume di informazioni, anche se di qualità scadente.

Quali sono gli effetti sugli investitori?

Gli investitori eccessivamente fiduciosi tendono a sottostimare i rischi o a sovrastimare i rendimenti attesi di un investimento. Tendono inoltre a praticare un trading eccessivo, vendendo immediatamente un titolo che li ha delusi per acquistarne un altro della cui futura performance si sentono sicuri.

In uno studio condotto su 300 gestori di fondi1, James Montier ha scoperto che la maggior parte di loro aveva sopravvalutato o esagerato la propria capacità di sovraperformare, una tendenza comune ai professionisti di molti settori.

Lo studio "Behaving Badly" ha evidenziato il falso senso di sicurezza nel quale molti investitori finiscono per cullarsi.

Il 74% riteneva di avere una performance lavorativa superiore alla media

Il 26% credeva di essere in linea con la media

Quasi il 100% riteneva che la propria performance fosse pari o superiore alla media

1 Montier, James. (2006). "Behaving Badly."

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